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La parte originaria del cimitero, progettata intorno al 1835 da Carlo Barabino, fu completata e realizzata negli anni Quaranta dell’Ottocento da Giovanni Battista Resasco, che ne accentuò il carattere monumentale: un quadrilatero porticato, ripartito in quattro parti da due viali perpendicolari, all’incrocio dei quali è la statua della Fede dello scultore Santo Varni. I monumenti, collocati dal 1851, anno di apertura di Staglieno, testimoniano gli ideali di una società dominata da una borghesia 50 in ascesa, sull’onda del progresso scientifico–tecnologico, le cui certezze sarebbero andate in crisi solo a fine secolo.
Pur non disposte in ordine cronologico, molte sculture nella parte nord del Porticato a Ponente, in prevalenza ispirate all’eredità neoclassica, rivelano talvolta interessi naturalistici e per una più romantica resa dei sentimenti. Nel quadrilatero domina tuttavia il realismo borghese, che, tradotto in minuziose e virtuosistiche descrizioni di personaggi, costumi ed elementi di qualificazione sociale, ebbe massima diffusione negli anni Settanta e Ottanta del XIX secolo, rendendo Staglieno famoso nel mondo. Nel Porticato a Levante, figure fluide e sensuali esprimono invece l’affermarsi di simbolismo e Liberty d’inizio Novecento.
Scultore:
ROTA ANTONIO |
Scultore:
MORENO GIACOMO |
Scultore:
CARLI DOMENICO |
Scultore:
BENETTI GIUSEPPE |
Scultore:
PAERNIO DEMETRIO |
Scultore:
LAVEZZARI VITTORIO |
Scultore:
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Scultore:
CEVASCO GIOVANNI BATTISTA |
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