Dopo il completamento degli studi all'Accademia Ligustica - dove ottenne anche una medaglia d'oro per un Nudo in gesso (1858), poi realizzato in marmo per il marchese Ala Ponzoni - si arruolò nell'esercito. Nel 1866 tornò a dedicarsi all'attività scultorea, realizzando opere di ritrattistica e a soggetto religioso. La parte più cospicua della sua produzione è comunque rappresentata dai monumenti funerari eseguiti per Staglieno, nei quali i tratti marcatamente realistici lasciano talvolta filtrare un'atmosfera pervasa di inquietudine e mistero (Tomba Montanaro, 1888). Tra le altre opere di Villa a Staglieno si ricordano la Tomba Ferro (1867), il Cippo Piero Elena (1878), Tomba Pienovi (1879), la Tomba Tomati (1881), la Tomba Rivara (1895).