Il monumento rappresenta un'ulteriore variante sul tema del compianto borghese: i famigliari non assistono il congiunto nel momento del trapasso ma ne celebrano il ricordo post-mortem, riuniti intorno alla sua tomba durante una visita al cimitero. Nella tomba Gallino, infatti, il busto che ritrae la defunta Carolina riceve il bacio di una bambina, probabilmente la nipote, sorretta da una giovane donna - la madre, o forse la sorella maggiore - il cui volto è segnato dal dolore; alla destra dell'alto piedistallo su cui poggia il busto, un uomo più anziano, presumibilmente il marito, se ne sta in disparte, quasi assente, con lo sguardo rivolto a terra. In questo monumento i toni più intimistici e la componente dell'introspezione psicologica si innestano sul linguaggio iperdefinitorio del Realismo borghese: con indubbio virtuosismo tecnico Moreno si impegna nella descrizione "quantitativa" del reale, soffermandosi su ogni singolo dettaglio dei volti, dell'abbigliamento, degli accessori, delle acconciature