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GNECCO

Nel monumento della famiglia Gnecco il tema del distacco, come altrove quello del compianto, subisce trasformazioni in senso realista. Rota propone una vera e propria scena narrativa, raffigurando un'anima ascendente al cielo e un angelo che indica a due ragazzini la patria divina in cui la madre li ha preceduti. Ancora più in alto, quattro cherubini attendono l'arrivo in cielo dell'anima: sono i figli morti precedentemente che aspettano la madre per ricongiungersi a lei in eterno. Con notevole immediatezza rappresentativa lo scultore coglie la quotidianità dei gesti dei due fratelli (il ragazzino tiene rispettosamente in mano il berretto e, con affetto, cinge la spalla della sorella la quale prega a mani giunte), e si sofferma sui dettagli dei loro abiti, rigorosamente contemporanei, sui tratti fisionomici e sull'acconciatura. Anche la figura dell'Angelo della consolazione, che si rivolge direttamente ai famigliari indicando loro il Cielo come luogo del futuro ricongiungimento con il defunto, è frutto di questo processo di attualizzazione.
 

Numero: 
42
Settore: 
Settore A - Porticato inferiore
Tipo: 
grave
Data: 
1882
Scultore: 

 

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