Il monumento, eseguito per il ricco commerciante Valente Celle, è noto come Il Dramma Eterno e rappresenta, in una vera e propria "danza macabra", il vano tentativo della Vita di sottrarsi all'ineluttabile abbraccio della Morte. Sottolineando il contrasto fra la sensualità della bella e giovane donna che personifica la Vita e la rigida impassibilità della Morte che la ghermisce, Monteverde seppe dimostrarsi sensibile al clima d'inquietudine che permeava la cultura europea fra gli anni Ottanta e Novanta. La componente sensuale risulta ancora più accentuata nel bozzetto che Monteverde presentò alla famiglia: nel modello in gesso, oggi conservato presso la Gipsoteca Giulio Monteverde di Bistagno, la figura della giovane donna è, infatti, completamente nuda. Al momento della fusione in bronzo, probabilmente su richiesta degli stessi committenti, lo scultore provvide a celare la troppo ostentata nudità avvolgendo in un drappeggio la parte inferiore del corpo della fanciulla.