Figlio e allievo di Lorenzo, studiò all'Accademia Ligustica dove frequentò, oltre i corsi tenuti dal padre, anche quelli di G. Scanzi. Fu autore di monumenti pubblici (collocati non solo a Genova e in Italia, ma anche in Belgio, Romania, Cile), di ritratti e di opere funerarie. Il Cimitero di Staglieno ne ospita circa quaranta, oscillanti tra persistenze del realismo borghese (Tomba Poggi, 1910) - adeguato, negli abiti e nelle acconciature, alla moda del primo Novecento (Tomba Cabona, 1918 ca.) - e suggestioni liberty-simboliste (dal florealismo della Tomba Caulant, 1900, alla sensuale interpretazione del dualismo Eros-Thanatos della Tomba Delmas, 1909, al sensualismo abbinato alla allegoria religiosa della Tomba Sorrentino, 1922). Si ricorda ancora la Cappella Chiarella (1910), dove la figura allegorica legata, secondo una tradizione iconografica ottocentesca, alle attività del defunto, subisce un interessante aggiornamento sul piano linguistico.