Con quest'opera cruda e severa Benetti offre forse il primo esempio di rappresentazione della "morte in sé", che ricorrerà nel Realismo borghese degli anni Settanta e Ottanta: la giovane donna, abbandonata sul proprio letto di morte (un canapé di foggia contemporanea), reca evidenti sul viso, lasciato scoperto dal velo sollevato, i segni di una lunga malattia. La sua posa è composta, ma il copriletto è quasi scivolato a terra, a sottolineare la fine di una sofferenza prolungata. Dalla parete la veglia il busto del marito, Giuseppe Pignone, ricco commerciante noto per essere stato fra i fondatori, nel 1871, del Lloyd Italico, una grossa compagnia di navigazione, e per aver ricoperto varie cariche pubbliche. Nella parte superiore del monumento - con il fronte del sarcofago timpanato, sormontato da una croce ed affiancato da due angeli, allegoria della Preghiera quello a sinistra, della Resurrezione quello a destra - è invece ancora vivo il ricordo dell'apparato funebre di stampo classico.